Modello 730 2023
Modello 730 2023
MODELLO 730/2023
Che cos'è il 730?
Il 730 è il modello per la dichiarazione dei redditi riservato ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e ai collaboratori, con o senza sostituto d'imposta.
Quali vantaggi per il contribuente?
- Il rimborso del credito d'imposta è erogato direttamente nella busta paga o nella rata di pensione
- In caso di 730 congiunto, si beneficia della compensazione dei crediti/debiti tra i coniugi
- Le somme da versare sono trattenute direttamente dal sostituto d’imposta nella busta paga o nella rata di pensione
- Se deleghi il Caf ad accedere alla dichiarazione precompilata, avrai la sicurezza che i dati inseriti nel 730 siano allineati a quelli in possesso dell'Agenzia delle Entrate
Perchè rivolgersi al Caf CGN?
- Puoi contare per ottenere i massimi vantaggi fiscali sull'Ufficio Autorizzato AMPI CAVARZERE Via dei Martiri, 7D 30014 Cavarzere (VE);
- Il Caf si assume la piena responsabilità per il 730 che ti ha elaborato
- Il servizio offerto dai Professionisti Caf CGN è veloce, preciso e affidabile. Il Professionista in AMPI sarà al tuo servizio sia per la compilazione del modello, sia per la consulenza fiscale personalizzata
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Cosa c’è di nuovo
Il 730 del 2023 recepisce diverse importanti novità introdotte nel 2022. Infatti, lo scorso anno è stato introdotto l’Assegno unico universale che per moltissime famiglie da marzo ha preso il posto delle detrazioni per i figli a carico. Per questo motivo il quadro dei familiari a carico, presente in frontespizio ha cambiato veste, introducendo colonne provvisorie, che spariranno il prossimo anno, utili per la compilazione della situazione familiare fino al 28 febbraio 2022 e quella successiva a alla data di introduzione dell’assegno unico.
Da gennaio 2022 invece, sono entrate in vigore le nuove aliquote Irpef, che hanno rimodulato la distribuzione dei redditi nei vari scaglioni di appartenenza, portando a una riduzione della pressione fiscale. Come per ogni riforma dell’Irpef che si rispetti, la modifica delle aliquote e degli scaglioni viene accompagnata dalla rimodulazione delle detrazioni per lavoro dipendente, di quelle da pensione e per lavoro autonomo.
Nell’ambito del reddito da lavoro trova spazio nel 730 anche il trattamento integrativo del 2022 cioè la misura che prevede un’integrazione alla retribuzione di 1.200 euro ai lavoratori il cui reddito massimo sia di 15 mila euro e la cui imposta, determinata tenendo conto solo dei redditi da lavoro dipendente e di alcuni assimilati, sia superiore alle detrazioni per lavoro dipendente. Lo stesso contributo, calcolato come differenza tra queste detrazioni e l’imposta lorda, viene riconosciuto anche ai lavoratori che hanno un reddito fino a 28 mila euro.
Per quanto riguarda invece le nuove voci di spesa che trovano spazio nel 730/2023, ci sono:
- il bonus barriere architettoniche che garantisce la detrazione del 75% della spesa sostenuta per interventi di ristrutturazione finalizzati al superamento delle barriere architettoniche;
- la detrazione per i canoni di locazione dei giovani fino a 31 anni che prevede il recupero del 20% del canone di locazione fino a un massimo di 20 mila euro;
- il credito d’imposta per l’attività fisica adattata che viene riconosciuto se si è presentata la domanda sul sito dell’Agenzia delle entrate entro il 15 marzo 2023 per le spese sostenute nel 2022;
Da ultimo arrivano delle novità anche sulla destinazione dell’8 per mille, infatti, da quest’anno è possibile destinare questo contributo anche all’Associazione Chiesa d’Inghilterra.
Il 730 precompilato 2023
Da diversi anni ormai il 730 precompilato, predisposto dall’Agenzia delle entrate cerca di rendere più facile la vita dei contribuenti, anche se, come sempre non è tutto oro quello che luccica e molto spesso ci ritroviamo nell’impossibilità di fare davvero da soli, anche solo per paura delle eventuali conseguenze derivanti da un errore, seppur in buona fede.
Cosa contiene il 730 precompilato
Per predisporre il 730 precompilato l’Agenzia delle entrate fa affidamento a una serie di comunicazioni obbligatorie che i soggetti che interagiscono con i contribuenti sono obbligati per legge a fare. In particolare, quindi troviamo:
- i dati contenuti nella Certificazione Unica, che viene inviata all’Agenzia delle entrate dai sostituti d’imposta (datori di lavoro, enti pensionistici…): ad esempio, i dati dei familiari a carico, i redditi di lavoro dipendente o di pensione, le ritenute Irpef, le trattenute di addizionale regionale e comunale, i compensi di lavoro autonomo occasionale, i dati delle locazioni brevi;
- gli oneri deducibili o detraibili ed i rimborsi, anche per i familiari a carico se inseriti nella CU, che vengono comunicati all’Agenzia delle entrate: ad esempio, spese sanitarie e relativi rimborsi, interessi passivi sui mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali, contributi versati per i lavoratori domestici, anche tramite voucher, spese per la frequenza di asili nido e relativi rimborsi, spese per l’istruzione scolastica e relativi rimborsi, spese universitarie e relativi rimborsi, spese funebri, erogazioni liberali a favore di ONLUS, di associazioni di promozione sociale e di alcune fondazioni e associazioni riconosciute, spese per interventi di ristrutturazione e per misure antisismiche, per l’arredo degli immobili ristrutturati e per interventi finalizzati al risparmio energetico…
- alcune informazioni contenute nella dichiarazione dei redditi dell’anno precedente: ad esempio, i dati dei terreni e dei fabbricati, gli oneri che danno diritto a una detrazione da ripartire in più rate annuali (come le spese sostenute negli anni precedenti le ristrutturazioni), i crediti d’imposta e le eccedenze riportabili;
- altri dati presenti nell’Anagrafe tributaria: ad esempio, le informazioni contenute nelle banche dati immobiliari (catasto e atti del registro);
- i pagamenti e le compensazioni effettuati con il modello F24 durante l’anno.
Quando è disponibile il precompilato
Dal 2 maggio l’Agenzia delle entrate ha messo a disposizione sul proprio sito la dichiarazione precompilata, alla quale però è possibile solo accedere per visionare la propria posizione e il dettaglio delle spese e dei redditi inseriti, senza la possibilità di far modifiche.
A partire dall'11 maggio, invece, è possibile anche modificarla e inviarla. Ogni contribuente, quindi, può ora “operare” sulla propria dichiarazione facendo le modifiche che ritiene necessarie e inviarla poi comodamente da casa.
La scadenza successiva, indicativamente ad inizio giugno è quella che riguarda i contribuenti che devono compilare e inviare anche i quadri aggiuntivi del modello Redditi(RW RT RM), infatti da questo momento possono farlo, accedendo alla propria dichiarazione precompilata, anche se hanno già presentato il modello 730. In questo caso, la comodità principale riguarda la possibilità di calcolare direttamente le eventuali imposte da versare e stampare il relativo F24 per il loro pagamento.
Il 30 settembre è l’ultimo giorno per inviare il 730 precompilato online o tramite Caf/professionista, nel 2023 cadendo di sabato la scadenza si sposta al 2 ottobre.
Come si presenta
Il 730 precompilato può essere presentato in totale autonomia dal contribuente, che in alternativa può rivolgersi a un Caf, a un professionista abilitato alla trasmissione della dichiarazione dei redditi (commercialista, ragioniere, consulente del lavoro…) oppure al proprio sostituto d’imposta se ha comunicato questa possibilità ai propri dipendenti.
Per chi preferisce il fai da te, Altroconsumo ha messo a disposizione un intero sito sul 730 con tutto quello che c’è da sapere. In ogni caso è fondamentale:
- indicare i dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio o scegliere la modalità di presentazione senza sostituto d’imposta;
- compilare la scheda per la scelta della destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef, anche se non si esprime alcuna scelta;
- verificare con attenzione che i dati presenti nel 730 precompilato siano corretti e completi.
Per accedere alla precompilata online è necessario avere la Spid, la CIE(la carta d'identità elettronica) o la CNS, inoltre l’Agenzia delle entrate ha messo a disposizione delle procedure specifiche da utilizzare qualora si voglia delegare un parente o un amico alla visualizzazione della precompilata ed eventualmente anche alla sua presentazione.
Se il 730 precompilato non richiede nessuna correzione o integrazione, si può accettare senza modifiche. Se, invece, alcuni dati del 730 precompilato risultano non corretti o incompleti, occorre modificare o integrare il modello
Una volta accettato o modificato e inviato, viene messa a disposizione del contribuente la ricevuta di avvenuta presentazione che consigliamo di stampare insieme a una copia del 730 inviato da conservare insieme a tutta la documentazione utilizzata per la compilazione. Ricordiamo infatti, che l’Agenzia delle entrate ha a disposizione 5 anni per effettuare controlli, inoltre, in caso di spese rateizzate in più anni, come per le ristrutturazioni edilizie, i 5 anni decorrono dall’ultima rata inserita in dichiarazione.
I controlli sul 730 precompilato
Se il 730 precompilato viene presentato direttamente tramite il sito internet dell’Agenzia senza modifiche, non saranno effettuati i controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili che sono stati comunicati all’Agenzia delle entrate.
In caso di modifiche che incidono su reddito o imposta, i controlli possono esser fatti solo sugli oneri che sono stati comunicati all’Agenzia e che risultano modificati, rispetto alla dichiarazione.
Il precompilato si considera accettato anche se le modifiche non incidono sul calcolo del reddito complessivo o dell’imposta (ad esempio se vengono variati i dati della residenza anagrafica senza modificare il comune del domicilio fiscale, se vengono indicati o modificati i dati del soggetto che effettua il conguaglio oppure se viene indicato o modificato il codice fiscale del coniuge non fiscalmente a carico).
L’Agenzia delle entrate può sempre richiedere la documentazione necessaria per verificare la sussistenza dei requisiti per fruire di queste agevolazioni.
Quando arrivano i rimborsi del 730
I rimborsi e gli addebiti in busta paga non avverranno nel mese di luglio o agosto/settembre per i pensionati come eravamo abituati, ma il conguaglio verrà fatto in base a quanto sei stato rapido a chiudere le tue pendenze con il fisco. In pratica, prima presenti il modello e prima ottieni il rimborso o hai possibilità di scaglionare il debito con un numero maggiore di rate.
In particolare, se risulti a debito con il Fisco, il sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) deve trattenere il dovuto sulla prima retribuzione utile, successiva a quando riceve il prospetto di liquidazione dall’Agenzia delle entrate. Questo significa che se devi pagare il saldo delle imposte (ad esempio perché percepisci un reddito di locazione o devi conguagliare due retribuzioni) e l’acconto, più aspetti e meno possibilità hai di rateizzare il saldo e il primo acconto. In poche parole, rischi di dover pagare tanto tutto insieme o di dover versare quanto non ha trovato capienza tramite un F24.
Certificazione unica 2023: dove si trova
Se decidi di utilizzare il 730 precompilato, la tua certificazione unica (CU) di quest'anno (relativa però al 2022) viene già inviata dal tuo sostituto d'imposta all'Agenzia delle entrate e quindi lo troverai direttamente inserito nel modello 730 2023 precompilato. Se invece scegli di affidarti a un Caf, va presentato assieme al resto della documentazione. Il sostituto d'imposta (il tuo datore di lavoro o il tuo ente pensionistico) dovrebbe aver messo a disposizione la CU 2023 entro il 16 marzo 2023, con le modalità con le quali generalmente ti mette a disposizione i cedolini dello stipendio. Se invece hai terminato un rapporto di lavoro in corso d’anno puoi chiedere la consegna della CU entro 12 giorni dalla data della chiusura del contratto, in questo caso potresti aver a disposizione un CU elaborata con il modello dello scorso anno.
Se non hai ancora ricevuto la tua CU, ti consigliamo di intimarne la consegna al sostituto d’imposta con una raccomandata a/r (o via PEC), precisando che, in caso contrario, si procederà con la segnalazione all’amministrazione finanziaria. Per farlo puoi utilizzare questo apposito modello di lettera che abbiamo preparato proprio per casi come questo.
Come possiamo aiutarti col 730
Con il 730 le possibilità di risparmiare con sgravi e detrazioni siano elevate, ma recuperare tutta la documentazione e sfruttare veramente tutte le possibilità offerte dalla legge non è sempre semplice. La prima cosa che devi fare è decidere se vuoi fare tutto da solo online, utilizzando appunto il modello precompilato direttamente sul sito dell'Agenzia delle entrate, oppure se preferisci affidarti a un professionista o a un Caf abilitato. In quest'ultimo caso, Altroconsumo ha pensato di concordare tariffe agevolate con i professionisti di Assocaaf.
Se invece preferisci il fai da te nella nostra sezione dedicata al 730 trovi tutte le informazioni sulla compilazione del modello 730 spiegate in modo chiaro e semplice per non sbagliare. Ma non solo: troverai anche un'intera sezione con informazioni e trucchi per risparmiare sulle tasse.
Tempo di dichiarazione dei redditi? Per il tuo 730 è indispensabile presentare la CU, la Certificazione Unica (quella che fino a qualche anno fa si chiamava CUD), ovvero il documento che serve a certificare i redditi da lavoro dipendente e assimilati che ti ha corrisposto il tuo sostituto d'imposta (ad esempio il tuo datore di lavoro o l'ente pensionistico) nel corso del periodo d’imposta. Per la presentazione della dichiarazione 2023 serve ad esempio la certificazione relativa al 2022.
Per il datore di lavoro, rilasciare il CU al lavoratore è un obbligo di legge. Tuttavia non sempre questo accade in tempi ragionevoli. Se non hai ancora ricevuto la tua CU (Certificazione Unica), ti consigliamo di intimarne la consegna al sostituto d’imposta con una raccomandata a/r (o via PEC), precisando che, in caso contrario, si procederà con la segnalazione all’amministrazione finanziaria. Per farlo puoi utilizzare questo apposito modello di lettera.
LETTERA DI SOLLECITO RILASCIO CERTIFICAZIONE UNICA
Dati del mittente ...
Dati del destinatario...
A mezzo raccomandata a.r./ A mezzo PEC
Oggetto : Richiesta di Certificazione Unica di cui all’art. 4, commi 6-ter e 6- quater del D.P.R. 322/1998
Al fine di adempiere tempestivamente agli obblighi dichiarativi per il periodo di imposta.2022.
[indicare l'anno appena passato],
io sottoscritto ...., residente in ............., via .................., C.F. ....................,
dipendente della Vostra azienda dal .... [oppure, in caso di prestazione occasionale,
per le prestazioni lavorative dal ... al....]
CHIEDO
la trasmissione della Certificazione Unica .........[indicare l'anno in corso], per il periodo di imposta....
[indicare l'anno passato] entro e non oltre 10 giorni dal ricevimento della presente (è possibile
abbreviare o aumentare il termine a seconda delle vostre esigenze dichiarative).
In difetto, Vi avverto sin da ora che mi vedrò costretto a segnalare la violazione all’Ufficio dell’Agenzia
delle entrate territorialmente competente per l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 8 del d.lgs. 471/1997.
In attesa di un sollecito riscontro, porgo distinti saluti.
Luogo e data ...
Firma per esteso ...
Per approfondimenti consultare le "Istruzioni operative - Gestione correzioni - modello rettificativo" e le "Istruzioni operative - Gestione correzioni". fonte: ALTROCONSUMO
Prendi un appuntamento con la segreteria AMPI 0426.51703